Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 16 maggio 2006 L’ultima edizione del Trento filmfestival è stata positiva, sia sotto l’aspetto cinematografico (a dimostrazione del valido lavoro di ricerca e selezione di Augusto Golin e Sergio Fant), che della partecipazione di pubblico. L’enorme lavoro pianificato dal presidente, Italo Zandonella Callegher, dai consiglieri e dall’intero staff, composto da persone valide e ben motivate, sta dando i suoi effetti. La direzione di Maurizio Nichetti ha portato simpatia, freschezza, professionalità. Resta il neo del cinema d’alpinismo. Ebbene, ricordo che, nelle ultime quattro edizioni, per due volte questo genere ha vinto addirittura il gran premio assoluto, a dimostrazione che nel mondo le produzioni ci sono e che se la giuria vuole... È possibile, certamente, che un anno le realizzazioni possano essere più scadenti, ma va ricordato a tutti – compresi i giurati di un festival, la cui decisione è peraltro insindacabile – che ai film di alpinismo non sono mai state richieste le caratteristiche di un documentario o di una fiction girate da grandi professionisti. Ciò che distingue ancora oggi Trento, dopo 54 edizioni, da altri festival è l’attenzione particolare anche per i film di alpinismo, per i quali chi giudica dovrebbe tener conto dei limiti delle produzioni (pure di budget) e delle difficoltà di ripresa, della fatica, dello stress e della paura che spesso assale chi «gira» a 30 gradi sotto zero. Per scelta del Festival, Trento non ha mai messo in diretta concorrenza fiction e alpinismo, ma ha sempre cercato di valorizzare l’uno e l’altro. Dunque non aut aut. Per questo, con un supplemento di attività di scouting, con un piccolo sforzo in più dell’organizzazione, nel 2007 Trento tornerà a premiare il grande alpinismo. Prima che la 54.ma edizione passi agli archivi, voglio però sottolineare qualche altra cosa. Innanzi tutto il valore altissimo raggiunto da Montagnalibri nella sua ventesima edizione. Merito di chi l’ha ideata e di chi l’ha fatta crescere negli anni. Ormai è impensabile il festival del cinema senza quello del libro. Filmfestival e Montagnalibri dovrebbero però vivere di più anche nel corso dell’anno, altrimenti tutto quanto di buono si realizza nella prima settimana di maggio si dimentica poi nel corso degli altri mesi. Il Filmfestival non è – e non può essere considerato – un evento come un altro. È il primo e più importante evento del nostro capoluogo. Per questo lancio da queste colonne un appello a tutti gli appassionati, a stringersi attorno ad una nuova associazione, tutta da inventare: quella degli «Amici del Filmfestival della Montagna». Un’associazione che potrebbe nascere al di fuori, ma al fianco, dell’istituzione culturale. Che possa contribuire a portare a Trento più ospiti. Per questo serve creare il «prodotto» festival, da promuovere e commercializzare durante tutto l’anno. Amici del festival, troviamoci e diamoci da fare (per informazioni: robertobombarda@yahoo.it). Roberto Bombarda |
ROBERTO
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